30/11/09

Affollamento carceri.. sciò?






Proseguendo sul tema "affollamento carceri", volevo analizzare la posizione del ministro Alfano al riguardo:
La mia idea e' quella di ottenere il trasferimento dei detenuti nei loro di Paesi d'origine e l'elaborazione di un piano europeo per le carceri, anche tramite l'uso di fondi dell'Unione
Vediamo uno alla volta le due soluzioni prospettate.




Trasferimento dei detenuti nei loro paesi di origine


Io ritengo tale soluzione al limite dell'incostituzionalità, per almeno 2 motivi. 


Innanzitutto perché l'Italia, quale paese civile e firmatario della dichiarazione dei diritti dell'uomo, ha il dovere giuridico (e direi anche morale, se non vogliamo soffermarci sul formalismo) di non espellere uno straniero, nella consapevolezza che, giunto nel proprio Paese di origine, subirà trattamenti disumani e degradanti per la propria dignità. 
Facciamo un esempio pratico: l'autore recidivo di un furto, egiziano, viene espulso verso l'Egitto. Quale sarà la diretta conseguenza a questo punto? Secondo il diritto italiano dovrà scontare un certo periodo di carcere, secondo quello islamico (hudud, limiti per il quale il Corano prevede una certa pena) il furto sarà punito col taglio di un piede (la mano sinistra sarà stata tagliata già la prima volta, essendo il ladro recidivo, a meno di specifiche deroghe). Il ladro dovrà quindi scontare la pena italiana o quella islamica? Se sconta quella italiana, è giusto che vi siano due pesi e due misure tra i ladri dello stesso Paese? Se sconta quella islamica, può il nostro diritto permettere una pena contraria ai diritti dell'uomo?


In secondo luogo per questioni di certezza del diritto. Ritengo altamente improbabile che una pena venga scontata in certi paesi con le stesse garanzie della nostra cultura giuridica. 
Facciamo un esempio pratico: l'autore di uno stupro, egiziano, viene rispedito in Egitto. Secondo il diritto islamico l'onere della prova è affidato alla vittima, che necessita quattro testimoni uomini. Perché dunque l'Egitto dovrebbe recepire una sentenza italiana in cui non siano stati adottati i provvedimenti previsti a garanzia dello stupratore? Da qui a pensare che il crimine resterà impunito non passa molto..


Elaborazione di un piano europeo per le carceri, anche tramite l'uso di fondi dell'unione


In merito alla questione il Parlamento europeo ha sempre considerato il sovraffollamento delle carceri un problema di diritto interno, scelta che trovo condivisibile. Senonché l'eccezionalità della situazione pone le basi per provvedimenti speciali, in deroga alla competenza ripartita tra UE e Stati parti, tanto da rendersene conto anche al Parlamento europeo.
Giovedì 26, nel quadro dell'approvazione del "Programma di Stoccolma 2010-2014 per un'area europea di liberta', di sicurezza e giustizia", il Parlamento europeo ha infatti approvato una risoluzione che getta le basi per il finanziamento di nuove carceri, da parte dell'Unione Europea, in quei Paesi nei quali il sovraffollamento e' determinato anche dalla massiccia presenza di detenuti stranieri.


Trovo questa una soluzione ben più sensata, sia all'espulsione, che a indulto o amnistia (vedi post precedente)


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Brevi pensieri

L'indulto è come quando hai una libreria piena, e comprando nuovi libri, non avendo dove disporli, butti via un po di quelli che avevi. 
Solo che i libri buttati via non commettono mai reati.

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29/11/09

No-B day a responsabilità limitata?

Leggo oggi su Facebook, nella pagina del No-B Day:
Amici, se tendiamo a precisare che la manifestazione si tiene solo a Roma e che quelle locali non sono riconducibili a noi non lo facciamo perché siamo cattivi ma perché è giusto, per il bene dell'iniziativa, circoscivere l'ambito delle responsabilità. Le altre iniziative locali, tutte legittime, sono assolutamente autonome dalla nostra. Noi siamo in grado di garantire soltanto per la manifestazione di Roma
Capisco la volontà degli organizzatori di declinare ogni responsabilità, trovandolo condivisibile dal punto di vista giuridico, ma credo serva un segnale politico più deciso. 
Cercherò di spiegarmi meglio, aiutandomi con la Costituzione, prendiamo ad esame gli Artt. 17, 21 comma 1 Cost.


Art. 17.
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.



Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, 
lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.


Discende dal combinato disposto che una manifestazione pacifica, in cui si manifesta legittimamente il proprio pensiero, è da considerarsi un diritto inviolabile per il cittadino. Il No-b day non fa eccezione, essendo vietata dai loro organizzatori (e dal buon senso della società civile) ogni forma di violenza.
Detto ciò è normale che gli organizzatori non vogliano prendersi responsabilità verso le altre manifestazioni delle varie piazze d'Italia, essendo possibili violazioni di procedura (es. non è stato dato preavviso alle autorità, che comunque ricordo non devono procedere ad un controllo nel merito), o violazioni durante la manifestazione stessa (es. uso della violenza).
Tuttavia, un segnale di organizzazione a livello nazionale dell'evento, con la partecipazione di più piazze a sostegno di un'iniziativa unica, non avrebbe fatto altro che consolidare l'impegno assunto e renderlo ancora più significativo. Non dico che gli organizzatori sbaglino nel loro comportamento, anzi, è l'unico da tenere in questo caso. Ma una vigilanza più centralizzata permetterebbe lo svolgersi di un evento più unitario.
Finito il discorso preciso che non voglio assolutamente distogliere l'attenzione dalla cosa più importante, ossia la manifestazione e i suoi idealiIo ci sarò, da singolo cittadino aperto al dialogo (magari anche con i presumo pochissimi che si presenteranno nella stessa piazza per il "Si-B day").

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28/11/09

Fact check, inauguro una nuova rubrica!

Di recente sono sempre più interessato al fact check, ossia l'accertare qual'è la realtà dei fatti, nudi e crudi, senza lasciarsi fuorviare dal contorno dato da sensazionalismi o superficialità nel trattare le notizie. Da ciò discende la mia voglia di iniziare una nuova rubrica che ne tratti, in modo da combattere nel mio piccolo la disinformazione che mi sembra uno dei peggiori mali che affligge il nostro Paese.
Prendo oggi spunto da cosa trovo scritto su Il Giornale:
Stiamo ai fatti. Come anticipato dal Giornale nei giorni scorsi, più procure antimafia stanno chiudendo la partita su Silvio Berlusconi a cui sono pronte a riservare anche una richiesta di confisca dell’intero patrimonio. Il premier è (dovrebbe essere) indagato a Firenze per concorso in strage, così almeno lasciava intendere ieri mattina il quotidiano la Repubblica.
Meno male che l'incipit è "Stiamo ai fatti", perché mi chiedo altrimenti cosa avrebbero potuto scrivere nel caso opposto.. 
Infatti a dar la notizia del premier indagato per concorso in strage dalla magistratura fiorentina è Libero, e non La Repubblica. Trovo che Libero manchi ancor più di professionalità rispetto a Il Giornale (che tuttavia trova ogni scusa per attaccare, con mezzi più o meno etici, la concorrenza). Ecco infatti cosa si trova scritto oggi su Libero
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri non sono indagati nell'inchiesta riaperta a Firenze sulle stragi di mafia del '93. Lo ha detto il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento al nostro titolo. La smentita della procura è scontata e arriva come da copione. «Non ci sono iscrizioni di questo tipo», ha risposto Quattrocchi.
Qui non solo Libero non si scusa di aver dato una notizia praticamente infondata, e smentita dal procuratore capo di Firenze, ma definisce addirittura tale smentita "da copione". 
Ovvio che a Libero l'avevano prevista, se pubblichi apertamente una falsità dovrai pur aspettarti che il giorno dopo il diretto interessato la smentisca. Ciò non rende la magistratura oscura e inaffidabile, rende Libero un giornale che fa disinformazione, peraltro sapendo di farla.
Analizziamo anche il prosieguo dell'articolo:
«Non ci sono iscrizioni di questo tipo», ha risposto Quattrocchi. E il premier Berlusconi prima risponde serio: "Sono accuse infondate e infamanti. La maggior parte della magistratura è di sinistra e per questa ragione cerca un pretesto per attaccare il presidente del consiglio"
Qui è chiaro come il sole che Berlusconi cerchi ogni pretesto per attaccare la magistratura, anche le non-notizie. Se viene smentita la sua iscrizione nel registro degli indagati, dove sta l'attacco di cui sta parlando Berlusconi? 


Il resto non lo commento, essendo un insieme di "uscite spiritose" del premier e risposte stizzite di chi lo prende sul serio, ma che a parte tutto io vedo come un modo per distogliere l'attenzione dalla notizia vera, e per portare la discussione ad un piano più basso e volgare, che direi è il marchio di fabbrica di Berlusconi. 


Scusate se ho usato un tono troppo acceso in alcuni punti, essendo il mio primo post serio ho qualche problema a gestire il "self control" (come diceva la mia vecchia prof di inglese), e vorrei proseguire con post più vicini al politically correct, per non cadere nella volgarità e nel populismo che contraddistingue certi blog di opposizione.
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Come procede vin?

Ho cambiato il layout, credo lo lascerò così per un po.
Sono riuscito a inserire il link per Condividere su facebook i post! (Sinceramente.. non credo ci sia anche uno solo che voglia condividere post come questo o il precedente..).

Ho inserito la possibilità di dare un veloce commento al post proprio sotto di esso, preferendo mettere "inutile" come commento peggiore, inserire qualcosa di più offensivo mi avrebbe buttato giù prima del tempo, se volete offendere più pesantemente usate pure i commenti (non c'è alcuna moderazione, sono aperto a qualunque critica, anche e soprattutto non costruttiva, comprese le volgarità, su, su, sfogatevi pure...).

Per il resto niente da rilevare, ah, anzi:
Breaking news: a presto il primo post in cui ho davvero qualcosa da dire!
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Paulo maiora canamus!

Oggi, Io, "Vincenzo Navarra", fondo ufficialmente questo blog, apponendo ad esso il nome: "Vin Wall of Text".
Con l'augurio di una lunga vita virtuale e di una prosperosa permanenza sul server di blogger.com, inauguro questo piccolo spazio. 
Cheers!

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