02/12/09

Psicopatologia di un sondaggio quotidiano

In una politica sondaggio-dipendente, è possibile avvalersi giornalmente di questi strumenti per argomentare a piacere tesi opposte? Considerato quando la loro creazione e la loro analisi sia un'attività piuttosto discrezionale.


Ho notato infatti come ognuno tenda a far prevalere la propria tesi, nel riportare i "rivoluzionari" dati sondaggistici.
Entriamo nel punto della questione, ossia il sondaggio Digis che mi ha dato spunto per il tema. Consiste di domande a parti dell'elettorato di destra e di sinistra (un totale di 2200 individui), per tastare la loro sensibilità verso temi tradizionalmente cari ad uno schieramento politico in particolare.
Vediamo alcune delle domande.


Domande poste all'elettorato di destra
“È giusta la difesa rigorosa delle libertà civili (parola, stampa, associazione ecc.)?”
“Lei appoggia la libertà di scelta della donna in tema di aborto?”
Vince in entrambi i casi il si, (89,1%, 69,2%).


Domande poste all'elettorato di sinistra
“La criminalità e l’immigrazione clandestina vanno combattute con leggi più severe?”
“Lei è favorevole a dimezzare gli addetti, i tempi e i costi della burocrazia?”
Vince in entrambi i casi il si, (67,3%, 86,1%)


Ho sentito definire questi dati "sensazionali", nel dimostrare come l'elettorato si discosti dalla concezione tipica che si ha delle idee di destra e sinistra. Ma come è possibile definire sensazionale dei dati resi falsificabili; quando la risposta è implicitamente contenuta nella domanda?


Basta leggere con attenzione le richieste dei pollster riportate sopra.
Non è necessario essere di destra o sinistra per appoggiare la "libertà di scelta" della donna in tema di aborto, ben diverso sarebbe stato chiedere se si è favorevoli o contrari all'aborto in sè.
Non è necessario essere di destra o sinistra per essere favorevoli a "combattere la criminalità e l'immigrazione clandestina", ben diverso sarebbe stato chiedere se si è favorevoli o contrari all'integrazione razziale.
Allo stesso modo, chi non vorrebbe "dimezzare addetti, tempi e costi della burocrazia?".


Mi vorrei collegare alle teorie di Sartori al riguardo. 


Il pensiero debole
E' innanzitutto da considerare il "pensiero debole" che permea il sondaggio stesso in quanto tale. Molte delle opinioni del campione statistico nascono sicuramente sul momento. Su una decina di domande spesso l'interlocutore ha un'opinione forte solo su 2-3 di queste, mentre sulle altre è più facile risponda sull'istinto del momento; in tal modo creando un'opinione labile, mutevole ad un primo approfondimento da parte dell'intervistato. 
E ciò avviene nella migliore delle ipotesi. Spesso l'interlocutore non sa neanche di cosa si stia parlando, ma la sua non-conoscenza dell'argomento non inficia minimamente la sua capacità di rispondere un semplice "si" o "no".
Riporto una considerazione di Montanelli mentre i lavori dell'assemblea costituente italiana erano ancora in corso, dovendo decidere se il miglior sistema parlamentare fosse quello bicamerale o no. A seguito di un sondaggio tra gli italiani egli scrisse "secondo me la maggior parte degli intervistati crede che la bicamerale sia una camera matrimoniale".
L'importanza della domanda
Quanto può essere rilevante la scelta delle parole nella domanda? 
Nelle elezioni americane del 1988, tra Bush e Dukakis (il candidato democratico alla presidenza), quando veniva posto per primo nella domanda "Dukakis", Bush risultava sotto di 12 punti percentuali; uno scarto che si riduceva a 4 punti quando il nome di Bush era messo in testa.
Se una sola trasposizione di parole può dare risultati talmente differenti, quanto può modificare la risposta del pubblico una domanda posta interamente sotto una luce differente, come nel sondaggio Digis?


Con ciò non voglio delegittimare il lavoro che sta dietro ai sondaggi, ma sentire quotidianamente Berlusconi proclamare la fiducia che gode presso l'elettorato (peccato non menzioni la loro netta contrarietà all'immunità parlamentare), e ogni partito sbandierare quei punti percentuali raccolti periodicamente a favore di una o di un'altra fazione, fa pensare ad una lettura piuttosto acritica di questi.


Bisognerebbe più spesso analizzare ciò che nasconde una, apparentemente innocente, domanda.
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