Proseguendo sul tema "affollamento carceri", volevo analizzare la posizione del ministro Alfano al riguardo:
La mia idea e' quella di ottenere il trasferimento dei detenuti nei loro di Paesi d'origine e l'elaborazione di un piano europeo per le carceri, anche tramite l'uso di fondi dell'UnioneVediamo uno alla volta le due soluzioni prospettate.
Trasferimento dei detenuti nei loro paesi di origine
Io ritengo tale soluzione al limite dell'incostituzionalità, per almeno 2 motivi.
Innanzitutto perché l'Italia, quale paese civile e firmatario della dichiarazione dei diritti dell'uomo, ha il dovere giuridico (e direi anche morale, se non vogliamo soffermarci sul formalismo) di non espellere uno straniero, nella consapevolezza che, giunto nel proprio Paese di origine, subirà trattamenti disumani e degradanti per la propria dignità.
Facciamo un esempio pratico: l'autore recidivo di un furto, egiziano, viene espulso verso l'Egitto. Quale sarà la diretta conseguenza a questo punto? Secondo il diritto italiano dovrà scontare un certo periodo di carcere, secondo quello islamico (hudud, limiti per il quale il Corano prevede una certa pena) il furto sarà punito col taglio di un piede (la mano sinistra sarà stata tagliata già la prima volta, essendo il ladro recidivo, a meno di specifiche deroghe). Il ladro dovrà quindi scontare la pena italiana o quella islamica? Se sconta quella italiana, è giusto che vi siano due pesi e due misure tra i ladri dello stesso Paese? Se sconta quella islamica, può il nostro diritto permettere una pena contraria ai diritti dell'uomo?
In secondo luogo per questioni di certezza del diritto. Ritengo altamente improbabile che una pena venga scontata in certi paesi con le stesse garanzie della nostra cultura giuridica.
Facciamo un esempio pratico: l'autore di uno stupro, egiziano, viene rispedito in Egitto. Secondo il diritto islamico l'onere della prova è affidato alla vittima, che necessita quattro testimoni uomini. Perché dunque l'Egitto dovrebbe recepire una sentenza italiana in cui non siano stati adottati i provvedimenti previsti a garanzia dello stupratore? Da qui a pensare che il crimine resterà impunito non passa molto..
Elaborazione di un piano europeo per le carceri, anche tramite l'uso di fondi dell'unione
In merito alla questione il Parlamento europeo ha sempre considerato il sovraffollamento delle carceri un problema di diritto interno, scelta che trovo condivisibile. Senonché l'eccezionalità della situazione pone le basi per provvedimenti speciali, in deroga alla competenza ripartita tra UE e Stati parti, tanto da rendersene conto anche al Parlamento europeo.
Giovedì 26, nel quadro dell'approvazione del "Programma di Stoccolma 2010-2014 per un'area europea di liberta', di sicurezza e giustizia", il Parlamento europeo ha infatti approvato una risoluzione che getta le basi per il finanziamento di nuove carceri, da parte dell'Unione Europea, in quei Paesi nei quali il sovraffollamento e' determinato anche dalla massiccia presenza di detenuti stranieri.
Trovo questa una soluzione ben più sensata, sia all'espulsione, che a indulto o amnistia (vedi post precedente)
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